SANTISSIME

Locandina della mostra Santissime, Galerie de la Gènie de La Bastille, Paris

“Santissime”
Vernissage 21.11. 2023
La galerie du Génie de la Bastille,126 Rue de Charonne, Paris
“Nel mondo magico l’anima può essere perduta…”
Ernesto De Martino
“Perché non le calpestino [le cose sante e le perle] con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi”
Matteo 7,6
“Santissime è la mostra di cinque artisti italiani, non a caso toscani, che evoca fin dal titolo una complessità, una dualità sospesa tra invocazione e imprecazione caratteristica delle culture ancestrali presso cui l’immagine sacra viene adorata, ma, all’occorrenza, anche punita come nel caso di carestie o siccità.
Sante sono le immagini, gli oggetti liturgici, e nel linguaggio popolare anche alcune innominabili parti del corpo. Duplice e rivelatrice è anche l’etimologia di santo (dal latino sancire) che, come quella di sacro, proviene dalla radice indoeuropea sac/sanc: “separare”, “dividere” ma anche, inaspettatamente, “riconoscere realtà a qualcosa”.
Le cose sante e sacre sono quindi inviolabili, presentano un aspetto non contaminato ma allo stesso tempo, per manifestarsi, il sacro si incarna, ha bisogno dei corpi e delle cose, del loro essere esposti al tempo e al decadimento.
L’incontro con la sfera del sacro può essere violento, perturbante ma sempre vitale e trasformativo, necessario in una società sempre più normata, che rimuove la morte e tutto ciò che non può controllare.
Le “Santissime” cose, qui evocate, ci restituiscono la possibilità di leggere il mondo e di poterlo immaginare, anche senza di noi…
…Le opere in mostra tratteggiano un paesaggio con figure fortemente radicato nell’immaginario e nella storia del paesaggio toscano nella sua dimensione ideale, tra pale d’altare e fiumi e colline, tra maioliche dipinte e l’argilla rossa che vena la terra. Ma di quello stesso paesaggio e di quell’ideale, che da oggetti di osservazione diventano un punto di vista da cui osservare il mondo, i cinque artisti sembrano indagare la distruzione progressiva, il cambiamento e le alterazioni, gli angoli sotterranei e remoti…”
dal testo di Meret Kossak